sabato 29 dicembre 2012

Questioni su Parona...

Alcune grandi questioni preoccupano PARONA: 

1 - il progetto Traforo, col passante autostradale a due passi dal centro della frazione, due ponti sull’Adige, e il conseguente grave inquinamento da traffico pesante. Se si realizza, la situazione peggiorerà: fino a quando non sarà costruita la “bretella” (posticipata di 5 anni, rispetto al completamento del passante autostradale) i mezzi – TIR compresi! - che usciranno in via Preare diretti in Valpolicella non potranno che intasare il centro di Parona. D’altra parte “la bretella” distruggerebbe per sempre il parco dell’Adige. E le emissioni inquinanti aumenterebbero comunque. Altro che soluzione al traffico: questo progetto porta a un vicolo cieco. 

2 - il progetto Filovia, che finirà per togliere il collegamento diretto con il centro attraverso i mezzi pubblici. L’attuale linea 21 verrebbe infatti troncata in Ponte Crencano, dove è previsto il capolinea della nuova filovia; per i residenti di Parona ciò significa dover cambiare mezzo, con aumento della scomodità e dei tempi totali di percorrenza. Eppure, con soli 3 km aggiuntivi la linea filoviaria raggiungerebbe Parona e i confini comunali. 

3 – le nuove lottizzazioni previste: a Nassar sorgerà un’enorme urbanizzazione in una zona di alto pregio naturalistico soggetta ad esondazioni. 

4 - Il piano degli interventi ha poi approvato altre nuove costruzioni; le più impattanti sono previste proprio davanti alla secentesca Villa Monastero, un giolello storico e paesaggistico . Eppure l’esempio del Borgo degli Ulivi a Quinzano, sotto San Rocchetto, dovrebbe costituire un evidente segnale d’allarme: le nuove cementificazioni rischiano di disseminare scheletri di palazzine invendute e incompiute. 


Eppure, diverse cose si potrebbero fare, con investimenti relativamente ridotti, per aumentare la qualità della vita nella zona: 

- Una linea tramviaria, con fermata all’ex stazione; l’utilizzo della linea ferroviaria esistente consentirebbe ai residenti della Valpolicella di raggiungere il centro città e l’est veronese in modo veloce, sicuro e comodo. 

E poi ancora: 

- la valorizzazione del lungadige pedonale sotto il Ponte della Ferrovia come luogo d’incontro e punto di partenza di vari percorsi naturalistici; 

- la sistemazione e l’adeguamento della pista ciclabile dell’Attiraglio oggi stretta, sconnessa ed interrotta nei vari punti critici; 

- l’apertura del lungadige Attiraglio anche al sabato pomeriggio ai soli pedoni e ciclisti; 

- la realizzazione della “ciclabile della Valpolicella” che collegherebbe S. Pietro in Cariano a Verona: un progetto approvato anche dall’amministrazione Tosi, ma che poi non ha trovato finanziamenti. A Verona il tratto previsto è quello ai piedi delle colline, sotto villa San Dionigi, fino a San Rocco. Una zona di grande bellezza e valore paesaggistico: ma …. sullo stesso percorso è prevista la ben nota autostrada! 

Donatella Miotto

Parona, 16 novembre 2012

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